Il Piano Transizione 5.0 mette a disposizione delle imprese ubicate nel territorio dello Stato italiano un credito d'imposta per effettuare investimenti in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati che riducano i consumi energetici della struttura produttiva di almeno il 3% o dei processi produttivi di almeno il 5%. Il contributo del credito d’imposta varia in relazione all’entità dell’investimento e alla riduzione dei consumi. Il piano prevede inoltre agevolazioni per le spese in attività di formazione finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione energetica e digitale dei processi produttivi.
Piano Transizione 5.0: il futuro energetico e digitale delle aziende italiane inizia qui
Scopri come innovare la tua impresa, ridurre l'impatto ambientale e cogliere nuove opportunità di crescita con incentivi e soluzioni all'avanguardia per la transizione ecologica grazie ai moduli fotovoltaici di 3SUN
Un programma per la trasformazione digitale e la sostenibilità delle aziende italiane
Il Piano Transizione 5.0 è un'iniziativa del governo italiano che offre incentivi fiscali, finanziamenti e agevolazioni alle imprese che investono nella trasformazione digitale ed energetica del Paese, con l'obiettivo di accelerare la transizione verso un'economia più sostenibile e digitalizzata.
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*Attività, beni agevolabili, modalità di calcolo del risparmio energetico, tempi di utilizzo e procedura di accesso all’agevolazione sono definiti nel decreto interministeriale del 24 luglio 2024 e nel decreto direttoriale 6 agosto 2024.
3SUN B60 LE: più energia per il tuo investimento
Efficienza di oltre il 21,5%
Prodotto in Italia, con un’efficienza superiore al 21,5%, il modulo 3SUN B60 LE permette di accedere ai benefici previsti dal Piano Transizione 5.0. Il provvedimento consente, infatti, di ottenere un credito di imposta per investimenti in beni materiali volti a ridurre il consumo energetico e a migliorare l’efficientamento energetico e i processi produttivi delle aziende italiane. In particolare, nel caso dell’autoproduzione di energia da fonte solare, l’incentivo è limitato esclusivamente agli investimenti in impianti realizzati con moduli fotovoltaici come il nostro B60 LE, ovvero, prodotti 'made in EU’ che rispondono ai requisiti tecnici e territoriali del Registro delle Tecnologie per il Fotovoltaico dell’ENEA (articolo 12 del decreto-legge 9 dicembre 2023, n. 181).
Tecnologia bifacciale HJT
Con il modulo B60 LE portiamo sul mercato l’esperienza decennale di 3SUN nello sviluppo e industrializzazione della tecnologia HJT, grazie alla quale siamo in grado di realizzare le migliori scelte sia nel processo produttivo che nella selezione dei materiali, aspetti che rendono il B60 LE un prodotto di eccellenza ad alta qualità e ad alte prestazioni. Con questo prodotto, ci distinguiamo sul mercato per l’elevata resa energetica, il risultato di un minor degrado annuo, un ottimo coefficiente di bifaccialità e una maggiore stabilità ad alte temperature. Questo vuol dire più energia per il cliente, più risparmi in bolletta e una maggior indipendenza dalla rete. Inoltre, grazie all’elevata potenza del B60 LE, a parità di dimensione dell’impianto fotovoltaico, permette di installare meno moduli, ridurre i tempi di installazione così come i materiali di imballaggio da smaltire, le strutture di montaggio e il cablaggio.
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Scarica la scheda prodotto B60 LE
Il registro delle tecnologie per il fotovoltaico Enea
Istituito all’articolo 12 del decreto-legge del 9 dicembre 2023 n.181, e convertito posteriormente in legge, il Registro delle tecnologie per il fotovoltaico dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), è lo strumento per la classificazione dei moduli fotovoltaici prodotti in territorio europeo che dà accesso alle agevolazioni previste dal Piano Transizione 5.0, nel caso di investimenti per la creazione di impianti per l’autoproduzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo. Nel Registro, gli impianti fotovoltaici vengono classificati a seconda di specifici requisiti di carattere territoriale e tecnico, secondo tre diverse sezioni:
Lettera A
Lettera B
Lettera C
Le spese relative agli investimenti in impianti che comprendono i moduli associati a una di queste tre lettere (a, b, c), concorrono a formare la base di calcolo del credito d’imposta per un importo pari, rispettivamente, al 100, 120 e 140 per cento del loro costo.
La realizzazione di tale Registro è ancora in corso, per cui, i moduli fotovoltaici agevolabili dal Piano Transizione 5.0 sono al momento individuati sulla base di apposita attestazione rilasciata dal produttore, nel rispetto dei requisiti di carattere tecnico e territoriale di questo documento.
Il 13/11/2024, l’ENEA ha annunciato l’attivazione di tale registro per la catalogazione dei moduli solari, un passo fondamentale per individuare i prodotti fotovoltaici agevolabili dal Piano Transizione 5.0, che fino al momento sono stati indicati sulla base di apposita attestazione rilasciata dal produttore. I produttori di moduli fotovoltaici possono adesso registrare i propri prodotti in riferimento all’art 12 del decreto-legge n.181 del 2023.
Leggi le domande e risposte più frequenti:
Il credito d’imposta è riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 con possibilità di completare gli oneri documentali entro il 28 febbraio 2026.
Il Piano Transizione 5.0 mira a promuovere la sostenibilità ambientale, riducendo i consumi energetici e le emissioni di CO2, e ad accelerare la digitalizzazione delle imprese italiane attraverso l'adozione di tecnologie avanzate. Inoltre, intende migliorare la competitività e l'innovazione, sostenendo lo sviluppo di nuove tecnologie.
Finanziato con fondi PNRR, il Piano Transizione 5.0 ha una dotazione di 6,3 miliardi di euro, nel biennio 2024 – 2025, in linea con le azioni di breve e medio periodo previste dal piano REPowerEU, volto a favorire investimenti in beni materiali e immateriali, autoproduzione e autoconsumo da fonti di energia rinnovabile e formazione.
Nell’ambito degli interventi in materia di autoproduzione e autoconsumo da fonti rinnovabili, sono agevolabili le spese in beni materiali relative a gruppi di generazione dell’energia elettrica, impianti per lo stoccaggio dell’energia prodotta, servizi ausiliari di impianto e trasformatori posti a monte dei punti di connessione della rete elettrica. Nel caso dell’autoproduzione di energia solare, sono agevolabili esclusivamente gli investimenti in impianti realizzati con moduli fotovoltaici che rispondano ai criteri tecnici e territoriali del Registro ENEA.
No, investimenti finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, come l’installazione di un impianto fotovoltaico (che rispetti i requisiti di carattere territoriale e tecnico del registro ENEA) è da considerarsi un intervento “trainato” da un’azione generale di efficientamento energetico dei processi produttivi o dei consumi dell’azienda.
Il credito d’imposta Transizione 5.0 è riconosciuto a condizione che si realizzi una riduzione dei consumi energetici di almeno il 3% per la struttura produttiva o, in alternativa, di almeno il 5% del processo interessato dall’investimento.
L’ammontare del credito d’imposta varia in relazione alla quota d’investimento e alla riduzione dei consumi, secondo la tabella seguente:
Tipologia investimento | Fino a 2.5 milioni € | Da 2.5 a 10 milioni € | Da 10 a 50 milioni € |
---|---|---|---|
Riduzione dal 3 al 6% dei consumi energetici della struttura produttiva o riduzione dal 5 al 10% dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento. | 35% | 15% | 5% |
Riduzione dal 6 al 10% dei consumi energetici della struttura produttiva o riduzione dal 10 al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento. | 40% | 20% | 10% |
Riduzione superiore al 10% dei consumi energetici della struttura produttiva o riduzione superiore al 15% dei consumi energetici dei processi interessati dall'investimento. | 45% | 25% | 15% |
Ad esempio, per un investimento totale pari a 2 milioni di euro, che risulta in un intervento di riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva dell’azienda superiore al 10%, si assegna una aliquota base del 45%, pari a un credito fiscale di 900.000 euro.
Grazie ai moduli europei ad alta efficienza previsti dal registro Enea, si accede all'incentivo del Piano Transizione 5.0 che permette di recuperare fino al 63% dei costi di un impianto fotovoltaico (con senza un sistema di accumulo di energia a batterie) come credito d’imposta da riscuotere in 1 o 5 anni. La percentuale del credito d’imposta dipende dalla classe Enea del modulo così come dall’entità dell’investimento totale e dall’efficacia dell’intervento di efficientamento energetico.
Il Piano prevede una maggiorazione della base di calcolo dell'incentivo per gli impianti che includono i pannelli a maggiore efficienza previsti alle lettere a), b) e c) del Registro ENEA. Ad esempio, un impianto che avrebbe diritto a un credito d'imposta del 45%, utilizzando moduli classe C, ottiene una maggiorazione del 140% che risulta in un credito equivalente al 63%.
No, la maggiorazione è applicabile soltanto al costo dell’impianto fotovoltaico con o senza sistema di stoccaggio a batterie.
Per impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica, il costo massimo ammissibile previsto dal piano varia tra 800 e 1350 euro/kW, a seconda della taglia dell’impianto. Le spese per l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica prodotta sono invece agevolabili fino ad un importo massimo complessivo pari a 900 euro/kWh.
Il Decreto attuativo di recente pubblicazione del Piano Transizione 5.0 ha previsto la cumulabilità del credito di imposta solo con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali, e non anche con “con ulteriori agevolazioni previste nell’ambito dei programmi e strumenti dell’Unione europea”, come il PNRR. Per cui, il contributo del 40% del costo dell’investimento (contributo PNRR) previsto per le CER in comuni sotto i 5.000 abitanti non è cumulabile con il beneficio derivante dal Piano Transizione 5.0.
Per ottenere l’agevolazione è necessario presentare due certificazioni, una “ex ante” e una “ex post”. La prima, rilasciata da parte di un valutatore indipendente, attesta la riduzione dei consumi energetici conseguibile mediante gli investimenti progettati, mentre la seconda, comproverà l’effettiva realizzazione di tali investimenti in conformità con la certificazione “ex ante”.
Inoltre, per la prenotazione del credito d’imposta le imprese devono inviare una Comunicazione Preventiva, corredata dalla certificazione “ex-ante,” tramite la Piattaforma Informatica «Transizione 5.0» del GSE (Gestore Servizi Energetici), accessibile tramite SPID attraverso l’area clienti.
Le valutazioni e le certificazioni richieste per accedere al Piano Transizione 5.0 devono essere svolte da professionisti qualificati, quali Esperti in Gestione dell’Energia (EGE) certificati secondo la norma UNI CEI 11339, Energy Service Company (ESCo) certificate secondo la norma UNI CEI 11352, e ingegneri o periti industriali iscritti agli albi professionali con comprovata esperienza nell'efficienza energetica dei processi produttivi.
Per altre informazioni sul piano del Governo italiano è possibile consultare il sito web del Ministero delle Imprese e del made in Italy: https://www.mimit.gov.it/it/incentivi/piano-transizione-5-0 così come le FAQ del Ministero: https://www.mimit.gov.it/images/stories/documenti/FAQ_MIMIT_2024.pdf
Transizione 5.0 e moduli fotovoltaici: le domande più frequenti.
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